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TUMORI RARI, DALLE PATOLOGIE ALLE PERSONE

Le nuove frontiere dell’oncologia. Le novità agli Stati generali di Onconnection a Torino il 17 e 18 novembre

l futuro dell’oncologia è promettente e sempre in continua evoluzione. Ci sono molte aree di ricerca in corso per migliorare la diagnosi, il trattamento e la cura dei tumori. Molte conquiste sono diventate realtà: per citarne solo alcune, lo studio dei checkpoints immunologici e la genomica hanno rivoluzionato dal punto di vista diagnostico e terapeutico la gran parte delle patologie oncologiche.
Rispetto alle difficoltà di ricerca nell’individuare le prime mutazioni specifiche scoperte, con anni necessari per la messa a punto di nuove terapie che spesso col tempo diventavano resistenti, oggi siamo arrivati a livelli di conoscenza molto avanzati che utilizzano metodologie diagnostiche estremamente evolute.

Di questo si parlerà nel corso della due giorni – 17-18 novembre di ONCONNECTION. Gli Stati Generali dell’Oncologia del Nord Ovest di Italia: Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, organizzati da Motore Sanità, con il patrocinio di: Consiglio Regionale del Piemonte, Stati generali Prevenzione e Benessere, A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino, ASL Città di Torino, Università degli Studi di Torino, F.A.V.O. Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia e con il contributo incondizionato di Janssen, Sobi, Merck, GSK. Obiettivo della due giorni è fare il punto sulle nuove frontiere dell’oncologia, per presentare quei modelli organizzativi che cercano di gestire al meglio le innovazioni dirompenti che stanno attraversando l’oncologia del futuro. Due giorni di tavole rotonde in cui sono presenti i massimi esperti del settore di Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia.   

Tra i presenti, anche di Walter Locatelli, Presidente Io Raro, che spiega: “L’oncologia è l’ambito in cui l’applicazione dell’innovazione dirompente ha trovato la sua massima espressione. Pensiamo soltanto ai check point immunologici e alla genomica che hanno rivoluzionato diagnosi e terapia in gran parte delle malattie oncologiche. Inoltre questo è anche un ambito in cui i silos sono stati abbattuti per primi – il concetto di rete, di non lavorare in maniera puntiforme può essere esportato in tutti gli ambiti della nostra sanità. È necessaria però un’attenta programmazione, perché il continuo patrimonio di conoscenze necessita di essere accompagnato dall’attenzione degli specialisti, ma anche del mondo economico, industriale, delle professioni”.

Le sigle oggi ALK, BRAF, NTRK 1, 2, 3, ROS1, BRAS, EGFR, HER2, BRCA1, BRCA2, PD1, PDL1 indicano un continuo patrimonio di conoscenze che cambia e si somma tra diverse linee di tumore in studio. E la stessa misura della malattia minima residua (MRD) ottenibile con alcune tecnologie di laboratorio molto sofisticate in grado di trovare una cellula cancerosa tra un milione di cellule normali, è fattore chiave per valutare l’esito della terapia utilizzata o capire se il tumore rischia di ripresentarsi ed individuarlo precocemente, in modo da riorganizzare un nuovo piano terapeutico mirato.
Le certezze che in breve tempo arrivano dagli studi basket delle molte terapie agnostiche resesi disponibili, richiedono rapidità di valutazioni sul loro impatto clinico in termini di esiti della cura, da traslare in altre linee tumorali e forme di tumore. L’efficacia degli anti-PD1/anti-PD- L1, la selettività d’azione degli anticorpi bispecifici, le attuali e nuove indicazioni di CART, sono punti che richiedono estrema attenzione programmatoria nella nuova governance dell’oncologia.

L’impatto del modello mutazionale è ed è stato particolarmente forte sui diversi livelli organizzativi del servizio sanitario. In primo luogo, relativamente alla definizione di confini, ambiti e competenze dei professionisti. E qualunque progresso diagnostico-terapeutico è nullo se non è accompagnato dalla capacità del sistema di accogliere l’innovazione. Ancora oggi nonostante l’accesso ai farmaci innovativi sia molto migliorato in Italia, la complessità burocratica spesso generata dal reale ed equo accesso in ogni singola regione, crea ancora un ritardo considerevole rispetto ad altri paesi dell’area EMA. L’accesso reale è inoltre fortemente condizionato da un disallineamento tra l’approvazione e la rimborsabilità della parte farmaceutica con quella della parte diagnostica che oramai per tutte le terapie targhettizzate è
un passaggio obbligato.

Per quanto riguarda poi la sostenibilità della spesa, nè la costituzione dei fondi sovraregionali dedicati ai farmaci innovativi né la riunione dei 2 fondi in un unico fondo né l’eventuale avanzo del fondo restituito alle regioni (non vincolato) sembrano aver risolto le molte criticità. Timore di ogni regione è quanto possa
accadere quando il periodo di riconoscimento dell’innovazione piena a carico dello stato decadrà e quanto già accade con l’obbligo di messa a disposizione immediata nelle regioni delle terapie cui è stata riconosciuta l’innovazione condizionata.
Per affrontare questi problemi cogenti ed urgenti per il futuro dell’oncologia nelle varie realtà macroregionali, Motore Sanità organizza eventi macroregionali che riuniscono i massimi esperti del settore per analizzare criticità e proporre concrete soluzioni, diffondendo le buone pratiche già messe in atto.

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